| Visto che l'argomento è stato riportato alla luce (ma in altra sede), ho avuto il piacere di rileggere il tuo lavoro. Continuo a trovarlo interessante e ti propongo ulteriori spunti di riflessione:
1 - La strategia aliena: è un tasto dolente in quanto, per creare le regole in solitario, devi fare le veci di un programmatore di computer. Esistono, infatti, strategie di attacco, difesa e controattacco, utilizzabili, a seconda delle situazioni, in maniera più o meno efficace (dipende dall'abilità dell'alieno). Tutto questo, però, non può essere riportato su un manuale in quanto vi sono molte variabili da considerare.
Tuttavia, noto che la tattica da te prediletta è quella di avanzare ad oltranza verso il nemico. Io prendo come punto di riferimento le tattiche di guerriglia di Boyakki, che nasconde i propri alieni fuori dalla portata del movimento marine, per poi assaltare.
Ti confesso che questa strategia è difficile da contrastare, ma è ancor più difficile da simulare in un gioco in solitario.
2 - I rinforzi (p.4): non ho trovato scritto sulla possibilità di pescare un rinforzo la cui miniatura non è disponibile (in quanto si trovano tutte già piazzate sul tabellone).
3 - Completare la missione (p.5): perchè, per poter vincere la partita, oltre ad avere più punti dell'alieno bisogna anche riportare all'artiglio almeno un marine?
4 - Androide suicida (p.6): scrivi che "A saltare in aria sarà il primo Androide a raggiungere una casella da cui può colpire quanti più Marine possibile." Ipotizzando di avere sul tabellone 3 androidi dei quali, A non può arrivare al corpo a corpo, B può arrivare adiacente ad un marine, C può arrivare adiacente a ben 2 marines e nessun'altra minia aliena viene colpita dall'eventuale esplosione, come calcolo quale androide fare esplodere?
5 - Errori: A p.7 la voce "Missione 3" deve essere abbassata di una riga.
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