Provo a fare un passo indietro ed affrontare una questione a parer mio capitale per interpretare al meglio il funzionamento del lanciafiamme.
La domanda preliminare infatti è: se spara in modalità lineare, l'artigliere che imbraccia il lanciafiamme a quale bersaglio fa fuoco?
Ipotesi:
1) ad una
casella bersaglio sulla sua linea di fuoco ed entro gittata 6.
Nell'esempio cioè, il Marine mira al Gretchin e gli spara perché è sulla sua ldf. L'arma cioè non può far partire le fiamme dal Gretchin e farle
eventualmente procedere fino alla casella "6", mentre per forza (si vedano gli esempi de "Gli SM in SQ") coinvolge anche le caselle "1" e "2".
Nota: si badi che quest'ultimo passaggio è una delle ragioni per cui anche nella modalità areale si era stabilito di congiungere l'artigliere con la casella bersaglio.
Questa ipotesi secondo me vede preferibile una gestione controllata della lunghezza della fiamma, fermo restando che le caselle che eventualmente separano l'artigliere dal bersaglio vanno sempre riempite di fiamme e che forse è meglio che dopo il bersaglio (per forza in ldf) le fiamme non possano procedere.
2) ad una delle
caselle adiacenti a lui e sulla sua linea di fuoco, da cui poi la fiammata si propaga entro gittata 6.
Nell'esempio, il Marine spara alla casella "1" e di lì le fiamme avanzano sulle caselle che si trovano in ldv con l'artigliere prima che questi faccia fuoco.
Questa ipotesi secondo me vede preferibile la gestione automatica della lunghezza della fiamma, cioè sempre 6 caselle, a prescindere dal vincolo che fossero in ldv prima dell'attacco. In pratica si tratterebbe di una sorta di effetto "plasma" con gittata 6 caselle.
Questa è la versione, se non capisco male, prevista in "Gli SM in SQ".
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Considerazioni:
L'ipotesi 1 permette di allineare agevolmente il funzionamento della modalità di fuoco lineare e di quella areale:
- in entrambe si mira ad una casella bersaglio;
- in entrambe si mettono le fiamme tra essa e l'artigliere;
- in entrambe la lunghezza della fiamma è controllata dall'artigliere;
- in entrambe le fiamme non possono procedere oltre il bersaglio, tranne il caso dell'esplosione areale che può andare oltre di una casella, ma solo se essa è in ldv.
Questo tipo di funzionamento infatti non può coinvolgere caselle occultate.
L'ipotesi 2 invece marca una differenza tra i funzionamenti delle due modalità:
- quella lineare mira ad una casella adiacente e di lì il getto si espande; quella areale mira ad una casella bersaglio;
- quella lineare procede sempre per 6 caselle, quindi la fiamma non è controllata dall'artigliere.
Questo tipo di funzionamento permette all'attacco lineare di coinvolgere anche caselle occultate.
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Non so se questi ragionamenti possano essere corretti. Sottolineo che lo sforzo è quello di sottrarre l'arma alla logica dell'attacco diretto ad un nemico, ma cercare di sostituirlo con l'attacco diretto ad un bersaglio, che può essere anche una casella (il concetto di offuscamento e mimetismo infatti riguarda le caselle ancor prima che le unità).
Aggiungo che nel sistema di MT in Esterna, il lanciafiamme ha fin dall'inizio costituito un'eccezione relativamente al mimetismo: Tiro di precisione e Lanciafiamme infatti potevano attaccare direttamente anche caselle mimetiche.
Si trattava di regole ad un livello più che altro intuitivo e che mancavano di approfondimento. Ora le cose sono state organizzate e le correlazioni tra i diversi aspetti impongono un affinamento e una sistemazione generale che comprenda tutte le possibilità. Il che però non esclude, se lo si ritiene opportuno, che si possano valutare delle eccezioni come quella suddetta.